Il tatuaggio nei cincillà serviva per identificare ogni singolo animale in modo univoco. I tatuaggi in realtà erano due: nell’orecchio sinistro viene riportata la sigla dell’allevamento mentre il quello destro il tatuaggio indica il mese di nascita del cucciolo ed un numero che serve ad identificare proprio quel cincillà.
A livello tecnico il tatuaggio identificativo sui cincillà veniva impresso con una pinza speciale composta da piccoli aghi. Subito dopo, per imprimere il tatuaggio, si strofinava dell’inchiostro nelle orecchie.
Ad oggi il sistema del tatuaggio per identificare un cincillà non è, fortunatamente, più in uso. Nel nostro allevamento La Plata non abbiamo mai tatuato i nostri animali, pur attuando un sistema di identificazione.
Con l’utilizzo delle nuove tecnologie ed appositi software è infatti possibile assegnare un vero e proprio nome ad ogni cincillà. Di fatto, ad ogni animaletto, corrisponde una sigla che ne rappresenta il nome e che è presente anche nel pedigree.
Da cos’era rappresentato il tatuaggio dei cincillà
La sigla dell’allevamento che veniva tatuata nell’orecchio sinistro dell’animale corrisponde alle iniziali dell’allevatore. In quello destro, con una lettere era indicato l’anno di nascita e con un numero progressivo. Riguardo a quest’ultimo punto, per intenderci, se il cucciolo era il 50° nato dell’anno in quell’allevamento il numero impresso nell’orecchio destro era appunto il 50.
Questo sistema identificativo è stato ideato negli Stati Uniti. Ti starai sicuramente chiedendo perché per indicare l’anno si utilizzava una lettere. Di fatto, a partire dal 1973 ad ogni anno è stato assegnato un lettera partendo dalla lettera A. Quindi al 1974 è stata assegnata la lettera B e via dicendo.
Terminato l’alfabeto si ricominciava con la lettera A.
Perché è importante identificare i cincillà
L’identificazione dell’animale è importantissima per evitare accoppiamenti tra consanguinei che potrebbero avere effetti pericolosi sulle mutazioni. Inoltre è importante per tracciare tutte le nascite all’interno dell’allevamento.